ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO
L’Abbazia Cistercense di Chiaravalle è una delle più grandi abbazie che sorgono a Sud di Milano, un complesso monastico cistercense di grande importanza spirituale, storica e artistica, nonché caposaldo dello sviluppo agricolo della Bassa Milanese. L’abbazia fu fondata nel 1135 da San Bernardo di Chiaravalle alla guida di un gruppo di monaci provenienti dall’abbazia borgogna di Clairvaux, nella Francia Nord-Orientale, e come da tradizione assunse il nome del monastero di cui era figlia. Animati dalla volontà di ritornare alla fedele osservanza della regola benedettina “ora et labora” i Cistercensi si insediavano fuori delle città, dedicandosi al lavoro dei campi, bonificando e rendendo fertili le terre, contribuendo allo sviluppo dei territori nel rispetto dell’ambiente circostante.
Fra tutte le correnti monastiche sorte nei secoli XI-XII quella cistercense raggiunse in particolare una diffusione straordinaria. Sorto nella seconda metà dell’XI secolo, l’Ordine Cistercense intendeva mediare fra chi interpretava (Cluniacensi) in modo più blando e riformista la Regola di S. Benedetto e coloro i quali aspiravano a un ritorno alla primitiva austerità. Fu costituito il 21 marzo 1098 dall’Abate Roberto di Molesmes e deriva il suo nome dal Monastero di Cîteaux (Cistercium, in latino), in Borgogna (Francia) dove si costituì il primo nucleo di Cistercensi. Il programma cistercense consisteva nel ritorno alla «puritas regulae», all’osservanza genuina della Regola di san Benedetto eliminando tutte le aggiunte che, specialmente in materia rituale, vi si erano sovrapposte a opera dell’Ordine di Cluny. Si trattava quindi di operare una nuova sintesi tra i punti programmatici della stessa Regola benedettina, «Opus Dei», «lectio divina», lavoro manuale. I Cistercensi, il cui abito è bianco con scapolare nero, si segnalano per austerità, preghiera, silenzio e duro lavoro, principi fondamentali dell’Ordine, e per l’adozione del sistema di filiazione tra Abbazie. L’Abate di Citeaux, considerato il “padre universale dell’Ordine”, ebbe sempre una notevole influenza su tutte le altre Abbazie cistercensi, limitandone così l’indipendenza; si dedicarono al lavoro dei campi, dissodando e impiantando nuove colture, sempre nel rigoroso rispetto dell’ambiente circostante, dando origine a un incremento e a un potenziamento dell’economia agricola dei luoghi dove sorgevano le Abbazie, che erano sempre in zone pianeggianti e spesso necessitavano di un duro lavoro per essere bonificate e rese fertili. Ai giorni nostri l’Abate è Padre Stefano Zanolini; la comunità monastica di Chiaravalle l’ha eletto Abate (già ne era il priore) : è la prima volta dopo più di 200 anni. Era infatti dal tempo della soppressione della comunità monastica ad opera di Napoleone Bonaparte nel 1798 che Chiaravalle non eleggeva il proprio Abate.
La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene […]. C’è dunque un’etica, anzi una “spiritualità” del servizio artistico, che a suo modo contribuisce alla vita e alla rinascita di un popolo (Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 1999).
Fondazione Crocevia è dedicata, in particolare, alla conoscenza e alla valorizzazione del sacro nelle arti, soprattutto contemporanee. Punto di partenza è la consapevolezza dell’unitarietà delle arti, dalla pittura all’architettura, e del senso religioso che caratterizza ogni autentica espressione creativa. Crocevia nasce come tentativo di risposta all’invito di Giovanni Paolo II “ad aiutare l’uomo contemporaneo a ritrovare lo stupore religioso davanti al fascino della bellezza e della sapienza che si sprigiona da quanto ci ha consegnato la storia”. Una storia particolarmente ricca. Per quasi due millenni è stato impensabile scindere il rapporto tra cristianesimo e arte.
Fondazione Crocevia è un’idea coltivata da Giovanni Gazzaneo per anni e che poi – grazie all’incontro con Alfredo Paglione propiziato dal poeta Enzo Fabiani – è diventata realtà. Ha mosso i suoi primi passi nel 2005, per ottenere il riconoscimento di Fondazione il primo settembre 2010. Due le direzioni in cui Crocevia opera. Da un lato gli studi sul rapporto tra arte e sacro nei grandi maestri del Novecento e della contemporaneità, nell’ambito delle arti figurative ma anche della poesia, dell’architettura e della musica (il frutto più significativo è il catalogo ragionato dell’opera sacra di Giorgio de Chirico). Dall’altro, un’attività di ricerca che trova espressione anche nella realizzazione di mostre (come è avvenuto con le esposizioni dedicate a Congdon, de Chirico, Galliani, Lippi, Longaretti, Mastrovito, Mattioli, Messina, Zec…), eventi – la Settimana della Bellezza a Grosseto – convegni, concerti…, cercando di promuovere il dialogo e il confronto fra artisti, storici dell’arte, intellettuali, per una “cultura della Bellezza”. Due direzioni per un’unica meta: la Bellezza, quella vera, quella che salva.
COLLABORAZIONI
Dall’avvio di puntoacapo Editrice sono passati dieci anni, compiuti l’8 maggio 2018. Avevamo iniziato con tre elementi a cui teniamo molto: passione, impegno, competenza, e da una approfondita analisi del panorama culturale in cui avremmo dovuto muoverci, con la consapevolezza che – per la poesia ma non solo – esistevano spazi di azione solo per chi avesse lavorato con idee nuove e forti, riuscendo a creare progetti ed eventi improntati ad originalità e coraggio; abbiamo fin da subito puntato a costruire un Catalogo di qualità, che configurasse puntoacapo come una Casa editrice di approdo piuttosto che di esordio, in modo che gli autori scelti fossero orgogliosi di esservi inclusi.
puntoacapo è nata a metà 2008, con lo scopo di costruire un Catalogo che diventasse il riferimento per il genere poesia, ma senza trascurare la prosa e la narrativa, operando preferibilmente su invito ma mantenendo spazi adeguati per le migliori proposte, specie considerando il disimpegno della grande editoria e la riduzione (quando non la sparizione) di moltissime Collane di poesia e non solo. La Casa editrice persegue una politica editoriale molto attenta: in genere, gli Autori che possono interessarci hanno alle spalle una carriera letteraria con probanti riscontri critici, sono motivati, conoscono e condividono le scelte di fondo della Casa editrice: chi coltiva la scrittura solo per hobby probabilmente non riscuoterà il nostro interesse.
Whitelight Art Gallery è una piattaforma culturale e commerciale rivolta alla ricerca artistica visiva che intende allargare le visioni e innestare strategie. Il piano di lavoro prevede un forte legame tra l’arte contemporanea e le sfere economiche e istituzionali della società creando in tal modo una possibilità concreta d’investimento, lungimiranza e riconversione, attraverso il mercato e le sue diramazioni, sia private che pubbliche.
Whitelight Art Gallery, ha selezionato per la presentazione del premio Pozzi, peresso Clubhoue Brera, tre opere dell’artista Giorgio Milani ispirate alle poesie di Rainer Maria Rilke. I tre frottage “Una rosa sola è tutte le rose”, “Ti vedo rosa, libro socchiuso” e “Amica delle ore in cui nessuno resta” saranno esposte alle pareti di Clubhouse Brera che, come un libro aperto, ci parleranno diarte e poesia accogliendoci con creativa eleganza e avvolgendoci tra versi e pittura, tra fiori e parole.
KOINE’ è una cooperativa sociale Onlus che promuove progetti nell’ambito dei servizi alla persona che rispondano ai bisogni dei bambini e delle famiglie con un’attenzione crescente per i temi della qualità della vita e della sostenibilità. Dal 2009 si occupa dell’organizzazione delle attività e degli eventi ospitati all’interno dell’Abbazia di Chiaravalle, gestendo l’Infopoint e il Mulino in collaborazione con la comunità monastica cistercense e il Parco Agricolo Sud Milano.
Famelici Culture è un blog e un progetto fatto di professionisti nel mondo della comunicazione. Ogni piatto, vigna, ricettario, territorio, negozio è un universo ricco di strati narrativi ed esperienziali. Per raccontare tutto questo abbiamo bisogno di spostare l’orizzonte un po’ più lontano e accogliere le evoluzioni, a volte anche le contraddizioni, che abitano la nostra storia.
Famelici è un blog di contaminazioni ed esplorazioni. Quelle tra il cibo e il sociale, l’arte, la storia, l’attualità, la tecnologia e tutto quello che è sulla tavola di ieri, oggi e domani. Senza averne piena consapevolezza abbiamo in Italia, una rete straordinaria fatta di cultura, tradizione ed ora anche di innovazione: “Famelici” vuole solleticare la vostra fame anche con un po’ di sana follia, come ci insegna Tommy (Marinetti): “Usciamo dalla saggezza e diamoci in pasto all’Ignoto”.